“Posso fare tutto quello che voglio con il potere della mia mente”
Mark mcGuire, dopo aver battuto il record di home run nel baseball

Se la performance fosse semplicemente il risultato di un buon allenamento, dell’uso di materiali tecnici adeguati, della conoscenza del campo in cui si agisce, beh .. almeno sulla carta tutti potremmo ottenere gli stessi risultati.

Ma non è così.

Cosa fa la differenza? Cosa permette di ottenere una performance eccellente e di mantenerla nel tempo?

A parità di potenzialità fisica, capacità e preparazione tecnica la differenza è data dal gioco mentale ed è proprio questo ciò di cui un mental coach si occupa.

L’obiettivo del mental coaching (o della psicologia dello sport) è quello di favorire la massima integrazione delle capacità tecniche, fisiche e mentali dell’atleta con l’obiettivo di permettergli di competere con la totalità delle proprie risorse a disposizione.

Corpo, mente ed emozioni sono parti indissolubilmente legate: è per questo che non basta più allenare solo il fisico e la tecnica per raggiungere il vero benessere personale e l’eccellenza.

Cosa significa quindi allenare anche la mente?

Ogni atleta si trova a fare i conti con emozioni, stress, pressioni, dubbi, paure e conoscere i meccanismi mentali attraverso i quali elaboriamo la realtà e i processi che regolano la motivazione è il primo passo per ottenere una performance eccellente.

Tuttavia, “è importante non solo possedere tutti gli strumenti necessari ma anche saperli utilizzare: risulta quindi fondamentale trovare quella connessione interiore che consente di ascoltare l’esterno, quell’unione mente-corpo-ambiente, che permette di fare la scelta strategica giusta, di sfruttare tutte le nostre competenze, comprese quelle meno razionali e più inconsce.

L’ Intelligenza Agonistica si muove tra tutte le componenti del pensiero, razionali e irrazionali, consce e inconsce, logiche e istintuali.”  (Tratto da L’intelligenza Agonistica, Affrontare le sfide nella vita, nel lavoro, nello sport – Giuseppe Vercelli).

Detto in termini più semplicistici, lo stato d’animo che ci accompagna nell’affrontare una sfida ha un ruolo determinante ed esso è dato innanzitutto da un lavoro di consapevolezza di sé e di integrazione con l’ambiente circostante.

Gli stati mentali possono agire come un vero catalizzatore oppure risultare il più drastico dei freni.

Il mental training è quindi inteso come allenamento delle capacità e delle potenzialità della nostra mente al fine di esprimere a livelli di eccellenza l’intero potenziale del singolo atleta o dell’intera squadra, valorizzandone ed esaltandone i punti di forza ed andando a contrastare, con il giusto atteggiamento e la giusta preparazione mentale, le aree di debolezza.

“Il cervello non è in grado di distinguere un evento reale da uno intensamente immaginato, pertanto l’esecuzione mentale gioca un ruolo molto ampio nel miglioramento della performance sportiva.” (Tratto da PNL per lo sport, come allenare la mente per vincere con la programmazione-neuro-linguistica – Antonella Rizzuto).

Secondo una ricerca condotta dalla British Psycological Society – Concentration Skills Training in Sport l’allenamento mentale messo in atto in modo professionale da un Coach Sportivo può aumentare i risultati delle performance di un atleta anche del 52%.