“Un rituale o abitudine può essere una parola, un gesto, un’azione o qualsiasi altro segnale che sia stato provato e messo in pratica”

A volte questi rituali affiorano inconsciamente senza una decisione razionale del soggetto, poi nel momento in cui si nota che hanno creato in noi delle sensazioni, hanno sprigionato tante energie e ci hanno fatto raggiungere un risultato eccellente, allora di gara in gara si cerca di riutilizzarli anche se non sappiamo il perché lo facciamo e cosa stiamo facendo , solo per il fatto che funzionano li utilizziamo prima e durante la gara. Possiamo affermare che sicuramente inizialmente le nostre azioni inconsce sono rituali che poi man mano si trasformano in abitudini, in quanto riusciamo a metterli in atto senza esserne pienamente consapevoli, sono diventati parte di noi. Ecco perché anche sui rituali ci si può allenare per creare uno schema mentale che sia lo stesso in qualsiasi situazione, eventualmente distinguendo tra la fase pre gara e quella della gara stessa.

A cosa serve quindi avere una routine? Principalmente ad agire su due meccanismi fondamentali per la performance: la concentrazione il livello di attivazione.

La Concentrazione

Un atleta concentrato sa anticipare quali saranno le sue mosse. La routine pre- gara rappresenta “lo spazio” in cui mente e corpo si fondono, la “bolla” in cui l’atleta si rifugia i pochi istanti prima dello start al fine di entrare in contatto con sé stesso, con le proprie abilità e con le proprie motivazioni più profonde.

Chiaramente la concentrazione è importante sia allenata. Qui trovi qualche esercizio per farlo!

Il livello di attivazione

Per attivazione si fa riferimento ai meccanismi fisici e mentali che preparano il corpo, e la mente, dell’atleta ad affrontare una sfida; poco prima di una gara il cuore accelera il suo normale ritmo, il respiro se non viene controllato e gestito tende a farsi più rapido, la sudorazione in certi casi aumenta… sono tutti segnali di un corpo che si prepara a dare il meglio di sé.

Tuttavia, pensieri negativi ed un dialogo interno disfunzionale possono far si che il livello di attivazione superi la soglia ottimale oltre la quale l’atleta potrà andare incontro ad uno stato definito di ansia pre- gara o, all’opposto, il livello di attivazione potrebbe restare troppo basso.

Se il livello di attivazione è troppo alto, o troppo basso, l’atleta non sarà nelle condizioni di poter dare il meglio di sé; ecco allora che la routine pre-gara interviene per direzionare positivamente il dialogo interno dell’atleta e per preparare il corpo all’esecuzione della performance.

 

Iniziare a strutturare la tua routine pre-gara è quindi fondamentale per iniziare a lavorare sui meccanismi mentali chiave per lo sviluppo di una buona performance.