Raggiungere il massimo della propria prestazione attraverso la pratica della consapevolezza
La Mindfulness è una pratica che richiede di incanalare tutta la propria attenzione in ciò che si sta facendo nel qui ed ora del momento presente, senza giudizi, accogliendo tutto ciò che arriva dall’esperienza che stiamo vivendo.
Praticare la Mindfulness permette di allenare la propria mente a gestire i pensieri, le emozioni e le reazioni contingenti, migliorando la capacità di concentrazione.
È quindi facile comprendere come tutto questo possa avere un impatto importante sulla prestazione sportiva.
Vediamo alcuni punti chiave che legano la mindfulness al running.
- Ci insegna ad ascoltare in modo attivo le sensazioni provenienti dal nostro corpo, a riconoscerle e ad accettarle sospendendo il giudizio.
- Lavorando sulla concentrazione ha un impatto sul livello di attivazione del runner e ovviamente va da sé che la giusta attivazione è fondamentale per una prestazione efficace.
- Essendo piena accettazione dell’esperienza che stiamo vivendo non ci porta a svuotare la mente, bensì a dirigerla dove vogliamo.
- Partendo dalla consapevolezza e dalla conoscenza di se stessi, aumenta i livelli di fiducia e di autostima.
- Permette di riconoscere ed accettare le proprie emozioni, senza negarle ma sfruttandole a proprio vantaggio per accedere allo stato di “Flow”, dove tutto scorre e vi è un’armonia perfetta tra mente, corpo e ambiente.
- Facilita una chiave di lettura differente dell’errore e del fallimento, aiutando l’atleta a riconoscerli e ad inquadrarli in un preciso contesto spazio-temporale.
La condizione fondamentale per ottenere il massimo dalla MF? Allenarsi.
Eh si, perché come il proprio corpo deve essere allenato quotidianamente (o quasi), anche la propria mente richiede un allenamento costante e continuativo per poter raggiungere il massimo della propria prestazione.
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Psicologa del Benessere e dello Sport, Counselor e Mental Coach
Collabora con www.psicosport.it – www.medinmove.it – www.multicarebormio.it
trovo tutti gli argomenti molto interessanti e con una visione del ruolo della mente nell’ attività sportiva che non viene mai presa in considerazione soprattutto negli sport più diffusi tra i bambini come ad esempio il calcio. Mio figlio ha avuto un grave infortunio calcistico e da lì non è piu riuscito a riprendere proprio perché non è stato seguito e curato l’aspetto psicologico.Adesso ha smesso con lo sport , speriamo che fra qualche anno abbia voglia di riprendere
Grazie Carla per il tuo commento che fa capire come lavorare sugli aspetti psicologici dello sport non sia fondamentale solo per gli atleti professionisti, ma per tutti gli sportivi, anche e soprattutto in infanzia e adolescenza.
Auguro con tutto il cuore a tuo figlio che possa ritrovare passione e motivazione per lo sport.