L’ansia da prestazione sportiva è uno stato emotivo con il quale molti atleti si trovano a fare i conti lungo la propria carriera, sia essa amatoriale piuttosto che agonistica.

Essa può essere generata da una mancanza di fiducia nelle proprie capacità, piuttosto che dall’eccessiva focalizzazione al risultato, o ancora, da pressioni esterneche impattano negativamente sulla concentrazione dell’atleta.

Iniziamo con il dire che l’ansia non è necessariamente negativain quanto ci serve durante le nostre prestazioni ad avere un’attivazione corporea e mentale (arousal) adeguata, senza di essa infatti nessuno di noi riuscirebbe ad affrontare al meglio le proprie attività.

Detto in altri termini l’ansia è una componente fondamentale per l’essere umano pertanto non si tratta di un male da eliminare, ma piuttosto di uno strumento che dobbiamo imparare a gestire al meglio per dare il massimo durante le prestazioni.

Un’ansia misurata e ben gestita compie una funzione estremamente positiva, permettendo al soggetto di attribuire una determinata rilevanza ad una situazione.

Quando invece il suo livello diventa troppo elevato significa che il soggetto ha imparato una serie di risposte che se attivate non gli sono utili nella gestione delle situazioni sportive. 

Che fare in questi casi?

Innanzitutto è bene sapere che una volta che la sequenza viene innescata è difficile fermarla; la priorità è quindi quella di bloccarla sin dall’inizio.

Lo strumento principale per poterlo fare è la consapevolezza, ovvero il riconoscimento del proprio livello di attivazione. 

A questo punto la chiave sta nel riuscire a trasformare l’ansia in concentrazione

Ricorda che il tuo obiettivo non è quello di eliminare l’ansia, ma di indirizzarla verso un esito positivo: l’ansia è tua amica, se la sai sfruttare!

Vediamo qualche semplice accorgimento per iniziare ad trasformare l’ansia da “paralisi” ad energia positiva!

  1. Essere ben preparati. Più sei preparato per una competizione, meno ne avrai paura. Pertanto prima della gara ricorda a te stesso che ti sei preparato al meglio! I tuoi pensieri hanno un legame diretto con la tua ansia, pertanto credere nelle tue capacità e pensare positivamente è fondamentale. 
  2. L’ansia è naturale. Accetta che sia normale avere moderati livelli d’ansia e non preoccuparti di quanto gli altri sembrino essere tranquilli perché non è affatto detto che lo siano davvero e soprattutto la tua attenzione deve essere rivolta solo a te stesso.
  3. L’ansia è tua amica. Non tentare di sbarazzartene, piuttosto canalizzala per gareggiare meglio. Parla a te stesso con frasi del tipo “il mio corpo si sta preparando a una competizione”, in questo modo inquadrerai positivamente la sensazione di ansia interpretandola come normale attivazione per far fronte ad una gara.  Fai un paio di saltelli, uno sprint, qualche movimento ad alta intensità che ti aiuti a trasformare questa energia mentale in una risposta fisica positiva.
  4. Usa la respirazione. Fai una serie di respiri profondi per calmare i nervi. Una buona respirazione riduce l’ansia liberando la tua mente dalla nebbia e riducendo la tensione fisica. Inserisci la respirazione nella tua routine prima o durante la competizione. 
  5. Sii creativo e usa l’immaginazione. Conferisci al sentimento dell’ansia una forma immaginaria, dopodiché collocala attraverso la visualizzazione in un luogo o in un contenitore sicuro che ti proteggerà dalla tua stessa emozione. E’ importante che tu capisca di essere più forte dei sentimenti ansiosi che provi. Tu non sei la tua ansia!
  6. Stai nel qui ed ora. Rimani focalizzato sul gareggiare al meglio delle tue capacità, momento per momento, fino al traguardo.
  7. Rimani in un canale di pensiero positivo. Quando stai entrando in una spirale di pensiero negativo capovolgi il dialogo interno, ovvero i tuoi pensieri, in positivo. Ricorda a te stesso: “anche se ora mi sento ansioso, posso ancora dare il meglio e raggiungere il mio obiettivo”.
  8. Prenditi alla leggera. Tu non sei il tuo sport. Prendi seriamente lo sport ma ricorda sempre che lo sport è ciò che fai, non ciò che sei.  
  9. Ricordati di divertirti

Scritto da Veronica C. Bertarini – Psicologa, Counselor e Sport Mental Coach