Ciao Nicolò,

ci racconti un po’ chi sei e quali sono i risultati che hai raggiunto nel tuo sport?

Sono Nicolò Villa, ho 25 anni e attualmente sono un atleta della nazionale di vela e un impiegato all’azienda Chima di Lecco dove faccio ciò per cui ho studiato.

Dal 2012 pratico competizioni internazionali, ma negli ultimi 4/5 anni sono entrato nella squadra olimpica classe laser.

Nel U19 i risultati più importanti sono stati un 4° al mondiale è un secondo al campionato italiano.

Nel U21 mi sono posizionato al 5° posto sia al mondiale che all’europeo, mentre ho vinto il campionato italiano.

Quest’anno, inoltre, sono stato uno degli equipaggi che hanno cercato di qualificare la nazione alle Olimpiadi.

Nell’ultimo mese e mezzo ho partecipato al campionato italiano, Europeo e mondiale e li ho chiusi rispettivamente al 1°,18° e 26° posto.

Questa intervista ha l’obiettivo di entrare dentro alla mente di un campione per capire quali sono a tuo avviso i fattori che ne determinano il successo.

Ti chiedo quindi di dare una tua interpretazione a questi termini

#TALENTO

Ognuno di noi possiede delle capacità innate, queste possono essere numerose, ad esempio motorie e/o cognitive. I soggetti che hanno queste capacità sono persone che potrei definire a mio parere talentuose.

Di conseguenza il talento potrei identificarlo come l’abilità di saper fare qualcosa in modo geniale.

Penso però che le diverse abilità possano essere migliorate attraverso un costante e duraturo allenamento.

Nella mia esperienza sportiva non mi sono sentito subito una persona con talento, ma avendo lavorato molto e a lungo, sono arrivato ad avere questi ottimi risultati.

#PASSIONE

Secondo me la passione è la forza più grande che ti può spingere a dare il 110 % in ogni allenamento. Senza di essa non avrebbe senso praticare nessun tipo di sport.

La passione aiuta a superare i momenti difficili sia in ambito sportivo, che lavorativo, quindi ai ragazzi che iniziano ad approcciarsi ad un determinato sport consiglio come prima cosa di appassionarsi ad esso attraverso il divertimento. Infatti, il contesto in cui viene praticato lo sport aiuta sicuramente a coltivare la passione.

#SACRIFICIO

Non ho mai pensato al sacrificio in questi anni di attività.

Solo in questi giorni di pausa, poiché ho appena finito la stagione, mi sto rendendo conto di tutti quelli che ho fatto. Il mio sport è molto costoso e in questi anni la mia famiglia è stata contenta di fare sacrifici per me poiché ho sempre dimostrato di dare il massimo.

#FALLIMENTO

Il fallimento è la parte più importante nella vita di un atleta. È la base di tutto.

Io lo vedo come un punto di partenza per una nuova avventura.

Durante la mia carriera ne ho avuti molti, ma grazie alla tenacia e al non mollare, sono riuscito ad arrivare ad obbiettivi che non mi sarei mai sognato. Il fallimento è importante e secondo me il modo in cui ci si rialza da esso ti fa capire quanto puoi essere forte e che tipo di persona sei.

#SUCCESSO

Il successo per me è raggiungere l’obiettivo che mi ero prefissato.

A mio parere esiste una grande differenza tra vittoria e successo.

La vittoria è sempre un successo, ma molte volte il successo non coincide con la vittoria. Spesso si può raggiungere il successo anche senza salire sul podio. Infatti, per me i successi sono stati vincere il campionato italiano, ma anche riconfermarmi per due anni consecutivi nella top 20 all’europeo.

Quali sono secondo te le tre caratteristiche mentali fondamentali per un atleta?

Auto motivazione, concentrazione e calma.

L’auto motivazione è la benzina per la tua testa, è colei che ti riempie la mente e ti fa spingere il motore.

La concentrazione è uno stato mentale in cui deve immedesimarsi l’atleta per prevedere tutto ciò che può succedergli.

La calma è lo stato d’animo che un atleta deve avere prima della gara, senza di essa non puoi essere lucido durante la regata.

In un range da 1 a 10 quanto conta la testa nel tuo sport, perchè?

10. È uno sport dove devi essere lucidissimo dal primo all’ultimo giorno poiché le regate più importanti durano 6 giorni.

In ogni momento devi intuire cosa farà il vento e cosa faranno gli avversari. Pertanto, la testa gioca un ruolo estremamente fondamentale, per tutta la durata della competizione.

Hai mai allenato la tua “testa” per ottenere un miglioramento della performance o superare momenti difficili?

No, non ho mai allenato la “testa” per poter ottenere un miglioramento della performance o per superare momenti difficili o di tensione sportiva.

Per quanto riguarda il mio sport allenare la testa  è fondamentale, perché le regate durano parecchi giorni e sono sempre vissute come momenti molto stressanti.

Avere la testa allenata a superare ogni tipo di ostacolo  ti permette di arrivare agli ultimi giorni, dove si svolgono le finali, con una marcia in più.

Sicuramente un supporto psicologico può aiutarti a sviluppare delle tecniche che servano a rilassare la tua mente, concentrarti sulle gare e gestire situazioni di stress fisico ed emotivo.

Quale messaggio vorresti dare ai giovani che si vogliono avvicinare al tuo sport o che già lo praticano e hanno il sogno di arrivare in alto?

Dico solo di non mollare e di continuare nonostante tutto ciò che capiti sembri avverso, di utilizzare ciò che ti succede di brutto per spingere ancora di più in allenamento. Infatti, credo che l’allenamento sia fondamentale per aumentare la propria consapevolezza e dimestichezza.

È importante quindi dare il massimo durante gli allenamenti, così da poter replicare questo anche durante le regate.

 

Intervista a cura della Dott.ssa Nicole Marangoni, Psicologa, tirocinante in affiancamento alla Dott.ssa Veronica C. Bertarini.