“La vita non è quello che ci accade, ma come decidiamo di affrontare ciò che ci accade”.
No, non è una frase fatta, ma una sacrosanta verità. Tutti noi, prima o poi, ci troviamo a dover affrontare situazioni che ci gettano nella disperazione e ci tolgono il sorriso.
Nessuno è immune da eventi dolorosi: una relazione finita, un lutto, un problema sul lavoro, un difficile rapporto con i figli … ma qualunque sia la cosa che ci affligge, come decidiamo di affrontarla determinerà in gran parte i nostri stati d’animo e le nostre emozioni.
Non mi stancherò mai di dire che innanzitutto è bene capire in quale tipo di problema ci troviamo, ponendoci una semplice domanda: “Questa situazione è sotto il mio diretto controllo?”
Se la risposta è no, capite bene che l’unica scelta che possiamo fare è quella di decidere come vivere ciò che ci sta accadendo.
Scelta tutt’altro che semplice di primo acchito, perché a volte abbiamo bisogno di soffrire davvero, per capire che così non si può andare avanti, per capire che il nostro atteggiamento mentale di fronte al dolore, sta minando anche altre sfere della nostra vita impedendoci di vivere serenamente il qui ed ora.
No non è un caso che io abbia un tatuaggio che dice: “Vivi adesso”, è la cosa più difficile da fare, ma anche quella più utile per il nostro benessere.
Non si tratta di negare le emozioni negative, non si tratta di evitare la sofferenza o negare il problema, si tratta piuttosto di non lasciarsi sopraffare da queste emozioni, si tratta di non cadere nella disperazione per situazione che non possiamo modificare.
Stamattina leggendo “La strada che porta al vero – come praticare la saggezza nella vita quotidiana”, Dalai Lama, la mia attenzione è ricaduta su questa frase: “La disperazione porta sempre al fallimento”.
Ho ripensato alla mia vita, alle situazioni difficili che mi sono trovata ad affrontare e a quelle che sto vivendo tuttora ed ho pensato che questa frase è semplicemente vera.
Ho imparato che è inutile lottare e disperarsi di fronte a ciò che non possiamo in alcun modo modificare, anzi questo atteggiamento rischia di divenire controproducente gettandoci ancora di più nello sconforto e aumentando la portata delle emozioni negative.
Io ho deciso di essere felice, l’ho deciso consapevolmente dopo l’ennesima grossa delusione da parte della vita.
Non ci sono formule magiche o ricette miracolose, ci sono solo la consapevolezza e la volontà, punti essenziali dai quali è necessario partire; la consapevolezza che il dolore, il problema o le situazioni non possono essere modificati, ma anche la volontà di decidere come convivere con essi.
Ecco alcune cose che potete fare, sin da oggi, per rendere migliore questa convivenza:
1. Accettate la situazione e le emozioni che ne conseguono.
Accettare la situazione è di gran lunga la cosa più difficile da fare, ma anche la più importante.
Valutate attentamente se potete fare qualcosa per modificare il vostro problema e ovviamente se potete fare anche una sol minima cosa, non indugiate, ma agite.
Affrontare le situazioni forse non servirà a modificarle completamente, ma almeno non avrete rimpianti per non averci nemmeno provato.
Io ho deciso di affrontare i miei ostacoli come una sfida per migliorare me stessa.
Questo non ha cambiato la situazione, non ha modificato le emozioni negative che la contraddistinguono, ma ha modificato il mio modo di vedere il problema.
Accettare non significa rassegnarsi, significa non lasciarsi sopraffare.
Qualunque situazione o problema vi troviate a vivere, non è mai tutto il vostro mondo.
Ho imparato ad accettare le emozioni negative, ho provato dolore, rabbia, frustrazione, sensi di colpa e via dicendo.
Non mi sono giudicata per questo, ho accettato che fosse giusto e normale essere pervasa da queste emozioni, ho lasciato che si sfogassero, ma quando hanno cercato di prendere il sopravvento influenzando il resto della mia vita ho detto stop.
Vi accetto, ma state al vostro posto.
2. Praticate il pensiero positivo
Quando siamo nel bel mezzo di una tempesta pensare positivo è difficile, ma non impossibile.
Molto spesso tendiamo ad ingigantire il problema, un pensiero negativo ne trascina un altro, la rabbia si trasforma in dolore, il dolore si trasforma in ansia, l’ansia si trasforma in panico ….
Dobbiamo interrompere tutto questo pensare, il rischio è quello di farci trascinare sempre più giù e stare un pelo sott’acqua non equivale esattamente all’essere sul fondo del mare.
Praticare il pensiero positivo significa innanzitutto imparare a ristrutturare i nostri pensieri: sostituite un “non ce la farò mai” con un “io ce la voglio fare”, un “non sarò mai più felice” con “voglio trovare un motivo per essere felice”, un “la mia felicità dipende solo da questo” con un “la mia felicità dipende solo da me stesso” … fatelo e iniziate a credere a quello che vi dite, fatelo anche se all’inizio non ci credete davvero, fatelo anche se i vostri brutti pensieri all’inizio sembrano avere il sopravvento su di voi.
Abituate la vostra testa a pensare in modo differente. Voi comandate la vostra testa, non viceversa.
Aprite gli occhi al mattino e trovate tre buoni motivi per vivere quella giornata e andate a letto la sera pensando a tre cose belle accadute. E’ semplice, basta volerlo.
3. Vivete il qui ed ora
Il qui ed ora è l’esatto momento in cui ci troviamo, è esattamente ciò che stiamo facendo in questo preciso istante. Troppo spesso lasciamo che il nostro problema pervada la nostra mente anche quando siamo impegnati a fare altro, al lavoro, in famiglia o in macchina nel tragitto verso casa.
Concentriamoci su quello che stiamo facendo, riduciamo la quantità del tempo che dedichiamo ai nostri problemi, troviamo delle attività coinvolgenti che amiamo fare, ascoltiamo la nostra canzone preferita, leggiamo un libro divertente o organizziamo una cena con gli amici.
Ci sono momenti in cui tutto questo non è possibile, quei momenti in cui siamo soli con noi stessi, le nostre paure, i nostri dubbi e il nostro dolore. In questi momenti vi consiglio di provare ad eseguire qualche buon esercizio di rilassamento o di visualizzazione, ve ne parlo nei prossimi punti.
4. Focalizzate la vostra attenzione su ciò che avete di positivo perché nulla di ciò che siamo o abbiamo merita di essere trattato in modo scontato
Iniziamo con il dire che voi non siete il vostro problema.
La situazione in cui vi trovate non collima in alcun modo con la vostra identità personale.
Voi siete voi, a prescindere dai vostri problemi. A causa di una situazione che mio malgrado mi vede coinvolta, per lungo tempo ho dimenticato queste poche parole appena scritte: legavo il mio valore alla situazione che stavo vivendo, vi legavo la mia identità e addirittura il senso della mia vita. Cazzate.
Sono tutte cazzate. Io ho una vita che ha tante cose belle ed è a queste che ho deciso di focalizzare la mia attenzione. Ciò che abbiamo non è scontato e spesso rischiamo di non vivere appieno perché lasciamo che il nostro problema e conseguentemente il nostro dolore pervada tutto il nostro mondo.
Credetemi che so bene quanto vi sto dicendo, perché sono stata incazzata con l’universo intero per diverso tempo.
5. Praticate il rilassamento
Ricordate quando vi dicevo che ci sono momenti in cui siete soli con voi stessi e i pensieri si fanno più persistenti? Ecco, questi sono i momenti migliori in cui decidere di staccare la spina e svuotare la testa.
Come? Eseguendo alcuni semplici esercizi che aiutano il vostro corpo a rilassarsi e la vostra mente a distendersi.
Trovate una posizione comoda, mettete della musica di sottofondo, impostate un timer, inizialmente per 5 minuti, poi andrete ad aumentare il tempo man mano diventerete più bravi nei vostri esercizi, sdraiatevi supini e chiudete gli occhi.
Con le gambe leggermente divaricate e le braccia lungo i fianchi iniziate ad ascoltare il vostro respiro, visualizzate l’aria che entra dalla bocca, passa dalla gola, entra nei polmoni e risale per fuoriuscire …
Poi spostate la vostra attenzione a tutti i muscoli del vostro corpo, partite dai piedi, risalite lungo le gambe, la schiena, la pancia, le spalle, le braccia ed i muscoli del viso …
Muscolo per muscolo visualizzate il vostro corpo, senza giudicare quanto trovate, muscoli tesi, piccoli dolori … accettate ogni situazione e provate a rilassare ogni muscolo su cui vi soffermate.
Osservatevi e accettatevi. Alla fine tornate ad osservare il vostro respiro, fate attenzione a come si è modificato e dite a voi stessi “Sono calmo, tranquillo ed in grado di affrontare qualunque situazione”.
Lentamente riaprite gli occhi, fate qualche piccolo movimento e tornate al mondo reale con maggiore pace ed energia.
Gli esercizi richiedono costanza e perseveranza, solo un allenamento continuo vi porterà dei reali benefici. Praticate, praticate, praticate: insegnerete al vostro corpo a rilassarsi, alla vostra mente a svuotarsi e a voi stessi che volere è potere.
6. Scegliete un’immagine guida
Partiamo da un esercizio semplice ed immediato che possa esservi utile nei momenti di maggiore stress.
Procedete ad effettuare un esercizio di rilassamento, come descritto sopra, e fate seguire a questo un’immagine positiva: il mare calmo, un arcobaleno, un panorama … ciò che volete, purché vi aiuti a trovare un angolo di pace. Non sforzatevi, la vostra immagine guida arriverà in modo naturale dal vostro interno.
Immergetevi totalmente dentro questa situazione, sentite i rumori, percepite i profumi, ascoltate le vostre sensazioni … Potrete ricorrere a questa immagine tutte le volte che ne avrete bisogno, tutte le volte che sentirete di essere dentro a un frullatore. Più vi esercitate, più questa immagine diventerà potente e vi aiuterà.
Quando ansia, tristezza, rabbia o altre emozioni negative vi pervadono e non riuscite a trovare pace, dopo aver effettuato un esercizio di rilassamento, provate a visualizzare la vostra emozione.
Che forma ha? Che colore? Dove si posizione a livello fisico nel vostro corpo?
Visualizzatela e provate a cambiarne il colore, la consistenza, la forma, provate a toglierla dal vostro corpo e a metterla in una scatola con il coperchio accanto a voi ed a questo punto accedete al vostro luogo di pace nascosto, alla vostra immagine guida. Non state negando la vostra emozione negativa, la state solo gestendo …
7. Amatevi dedicando del tempo a voi stessi e a ciò che amate fare
Quando abbiamo qualcosa che ci affligge smettiamo di fare tutto ciò che ci da piacere perché apparentemente non vi è nulla che ci da conforto. Scelta sbagliata.
E’ arrivato il momento di rispolverare le vecchie passioni e dedicarsi a nuovi hobby!
E’ arrivato il momento di allargare il proprio mondo e riempirlo di stimoli positivi.
Fate un elenco dei vostri sogni mai realizzati, che sia imparare a fare una torta, scalare una montagna o tornare a leggere poco importa.
Non avete bisogno di grandi cose per essere felici, avete solo bisogno di amare voi stessi e amare ciò che fate.
8. Sorridete
Sorridete, sorridete sempre, anche quando siete tristi, sorridete tra le lacrime, sorridete perché le vostre emozioni percepiranno quel sorriso e si modificheranno.
La testa e il corpo sono strettamente connessi, i nostri pensieri influenzano le nostre emozioni, le nostre emozioni influenzano il nostro corpo e il nostro corpo influenza le nostre emozioni … Quando avete l’ansia sentite un peso sullo stomaco?
Quello che vi chiedo di fare è l’opposto, sorridete e lasciate che quel sorriso pervada il vostro stato emotivo. Non si tratta di fingere, non si tratta di farsi dei selfie e postarli su instagram per far vedere agli altri di essere felici, si tratta di sorridere per voi stessi, per influenzare le vostre emozioni: la vostra parte emotiva sa bene quali stati emotivi sono associati ai muscoli che vengono coinvolti in un sorriso.
Psicologa del Benessere e dello Sport, Counselor e Mental Coach
Collabora con www.psicosport.it – www.medinmove.it – www.multicarebormio.it
Sembra scritto apposta su di me..lo leggero spesso e cercherò il più possibile di mettere in pratica tutto quanto scritto.
Caro Matteo, ricorda sempre che a fare la differenza è il nostro atteggiamento verso gli eventi. Fai in modo che questi 8 passi divengano un’abitudine mentale con la quale affrontare le situazioni.